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GIUBILEO 2025 PELLEGRINI DI SPERANZA“SANTA SINFOROSA”

  • flaviogarzia22
  • 28 set
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 4 ott



CENTRO CULTURALE RINASCITA ARTISTICA ETS



GIUBILEO 2025 PELLEGRINI DI SPERANZA


“SANTA SINFOROSA”


ITINERARI TURISTICI DIDATTICI ACCESSIBILI E SOCIALI

Via Tiburtina 240 – (00019) Tivoli Terme (Rm)


LE RADICI DELLA MEMORIA.

TIVOLI TERME IN FESTA: TRA MODERNITA’ E TRADIZIONE


“Al nono miglio della via Tiburtina si commemorano i santi Sinforosa ed i sette compagni martiri:

Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Stacteo, Eugenio, che subirono il martirio con

diversi generi di tortura, divenendo fratelli in Cristo”



PECILE DI VILLA ADRIANA



Dal 18 al 21 Luglio 2025, appuntamento con Rinascita Artistica alle Terme di

Roma – Via Tiburtina Valeria Km. 22,700 – 00011 TIVOLI TERME (RM) La

partecipazione è gratuita.

In occasione della Festa Patronale S.Sinforosa a Bagni di Tivoli, compatrona della

città di Tivoli e della Sagra degli Ghiozzi, piatto tipico della cucina tiburtina, tra


colore, musica e folklore, il Centro culturale per la Rinascita artistica Onlus ha

promosso una serie di iniziative volte alla conoscenza e alla promozione culturale e

turistica del territorio tiburtino. A fare da contorno alle gustose pietanze infatti, sono

state proposte dall’Associazione sia visite guidate presso i siti archeologici più

conosciuti della zona: da Villa Adriana, alle acque Albule termali fino alla basilica

paleocristiana di santa Sinforosa, in località Sette Fratelli,


PER IL SUPERAMENTO DELLA CRISI DELLA MODERNITA’ NEL LAZIO”,


Organizzato ed orientato ad incentivare ed a valorizzare lo scambio di esperienze

culturali, ma anche rivolto a sostenere la realizzazione di uno sviluppo economico e

sociale ed a promuovere il turismo dell’asse Roma-Tivoli, di grande importanza sia a

livello Regionale -Nazionale e Internazionale. L’obiettivo di tale manifestazione è

quello di offrire una preziosa occasione per incentivare la valorizzazione, la

conoscenza e la tutela dei beni archeologici ed ambientali di immenso valore storico-

culturale presenti nella località, introducendo misure di sostegno e di assistenza verso

disabili ed anziani, ma anche realizzando momenti di aggregazione sociale e culturale

tra i più giovani e non, all’interno di un universo di fede fatto altresì di sensibilità e di

iniziative verso il disagio sociale, la solidarietà, l’integrazione multiculturale e la

parità tra uomo e donna. Ed in particolare l’iniziativa si riferisce ai seguenti ambiti di

intervento:


a) valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e monumentale;

c) promozione della conservazione e valorizzazione delle tradizioni e degli usi

delle comunità locali;

f) inclusione sociale, lotta alla povertà e all’emarginazione, contrasto alla crisi

economica e sociale;

Un turismo giovanile, popolare e religioso dunque, che ha voluto ridar vita alla

conoscenza della propria Memoria, delle radici spirituali e popolari della comunità

tiburtina, in cui si integrano uno strenuo impegno sociale e un’intensa attività di


preghiera, devozione purissima e alacrità concreta, troppe volte trascurate e non

valorizzate all’interno del panorama laziale.

Una concreta responsabilità in cui si concentrano voglia di comunicare, di divertirsi

e di divertire, anche tramite originali rappresentazioni folkloristiche, ma che offra

soprattutto ai più giovani la voglia di comprendere le radici del proprio passato per il

loro presente e futuro.


SANTA SINFOROSA TRA I LUOGHI DELLA MEMORIA


il Centro Culturale per la Rinascita Artistica Onlus ha promosso una serie di visite

guidate legate ai luoghi del martirio e di culto di Santa Sinforosa.

Durante le diverse escursioni i partecipanti avranno la possibilità di conoscere la

storia l’archeologia e la natura dei luoghi visitati.

Inoltre l’itinerario proprosto, suddiviso in tre tappe ha costituito una preziosa

occasione per promuovere la conoscenza dei beni artistici ed ambientali presenti nella

zona per valorizzare i medesimi e stimolare la popolazione a tutelarne la

conservazione e l’esistenza. In particolare i siti da visitare sono :


a)VILLA ADRIANA:


L’imperatore Publio Elio Adriano “fece costruire con eccezionale sfarzo una villa a

Tivoli ove erano riprodotti con i loro nomi i luoghi più celebri delle province

dell’impero, come il Liceo, l’Accademia, il Pritaneo, la città di Canopo, il Pecile e la

valle di Tempe; e per non tralasciare proprio nulla, vi aveva fatto raffigurare anche gli

inferi”.

Con queste parole il biografo imperiale Elio Spaziano descrive la Villa che

l’imperatore Adriano edificò nella prima metà del II secolo d.C. a pochi chilometri

dalla città di Tivoli: un complesso immenso che doveva coprire un’area di circa 120

ettari, in una zona ricca di acque a 17 miglia romane da Roma. Il progetto della


struttura, attribuito allo stesso imperatore, interessato alla architettura, riproduce in

chiave ridotta i luoghi e le strutture che più lo avevano colpito nei suoi numerosi



viaggi nelle province dell'impero. Tra edifici, terme, ninfee, giardini e valli egli riuscì

a fondere la raffinatezza ellenistica con la pratica capacità di governo di cui i romani

avevano dato prova nell'amministrazione territoriale. Non si trattò di una semplice

scelta amatoriale, ma fu il segno più evidente della nuova concezione dell'impero che

lui stesso andava affermando in quello inizio del II secolo d.C., dopo che le conquiste

del suo predecessore Traiano avevano portato i confini dell'impero romano alla

massima espansione. Dopo la morte di Adriano, avvenuta nel 138 d.C., la villa

continuò a far parte dei beni della Casa Imperiale, ma nei secoli successivi subì un


lento declino e fu spogliata dei suoi marmi, utilizzati in molti edifici e chiese

medievali.


Ora solamente attraverso i numerosi reperti archeologici rimasti possiamo

immaginare la maestosità delle decorazioni architettoniche e scultoree presenti

originariamente all’interno del complesso monumentale.


ADRIANO E LA MARTIRE SINFOROSA:


La grandissima fama della martire tiburtina e dei suoi sette figli, riconosciuta non

solo all’interno dell’area laziale, ma anche campana, abruzzese e lucana viene narrata

più volte dalle fonti antiche. Quando nel II secolo d.C. l’imperatore Adriano decise di

consacrare agli dei pagani la Villa che prende il suo nome, gli fu suggerito

dall’oracolo di chiamare la vedova Sinforosa che aveva ereditato l’opera di

evangelizzazione del marito Getulio. La donna rifiutò di sottostare al rito pagano e

pertanto venne portata nel tempio di Ercole a Tivoli dove fu torturata, schiaffeggiata

e appesa per i capelli ad un olmo. Perseverando nel suo rifiuto, le fu legata una pietra

al collo e fu gettata nel fiume Aniene. I sette figli arrestati per la medesima colpa,

vennero torturati ( al palo e alla ruota) ed uccisi uno ad uno a fil di spada.


b)TERME DELLE ACQUE ALBULE:


A pochi minuti dalla Chiesa di Santa Sinforosa vi è un intero mondo dedicato al

benessere del corpo e della mente. Le sorgenti carbonico-sulfuree delle Acque

Albule, che scaturiscono dai due laghi Regina e Colonnelle conservano il nome che

ebbero sin dall'antichità: Acque Albule. Celebrate già in epoca romana per le loro

virtù terapeutiche e mediche: Plinio il Vecchio, riferì già nelle sue Historiae che "i

soldati feriti in battaglia erano condotti alle Acque Albule come nel miglior luogo di

cura, donde tornavano sanati", mentre il celeberrimo medico Archigene da Apamea,

vissuto in epoca traianea esaltò la qualità delle acque sulfuree indicando come queste

fossero efficaci nella cura delle malattie gastriche e nella medicamentosi delle piaghe

e delle ulcere. Il poeta Virgilio ne parlò nell'Eneide, Nerone le fece confluire fino alla


Domus Aurea utilizzando l' acquedotto Marcio, mentre l'imperatore Adriano le

utilizzò per alimentare le numerose piscine della sua sontuosa villa (Villa Adriana).

Infine, l’imperatore Ottaviano, che pare soffrisse di gotta, trasse enorme beneficio dai

bagni solfurei, tanto che decise di far costruire dall'architetto M. Vipsanio Agrippa un

sontuoso edificio termale, del quale sono ancora visibili i massicci ruderi. Nella tarda

età Imperiale, le Terme di Agrippa conobbero il massimo splendore, poi vennero

quasi completamente dimenticate: furono saccheggiate, spogliate degli ornamenti e



caddero in rovina. Solo in epoca

rinascimentale vennero riscoperte ed apprezzate nuovamente: il Cardinale della

Queva riaprì il canale di deflusso delle acque mentre il Cardinale Ippolito d'Este,

sotto consiglio del medico di Francesco I per la cura della gotta, chiese ed ottenne il

governo della città di Tivoli, ove costruì la notissima Villa d'Este, in collina, per


allontanarsi dalla zona paludosa e malsana che circondava le sorgenti. Dal 2000 in

poi attorno alla zona sono stati avviati diversi progetti di riqualificazione e di

sviluppo volti ad un'offerta di servizi turistici di prim'ordine, aventi come scopo una

piacevole alternativa all’estate romana, per di più curativa e benefica .


c)L’ANTICA BASILICA SULLA VIA TIBURTINA, IN LOCALITÀ SETTE FRATELLI:


La visita al sito dell’antica basilica paleocristiana di S. Sinforosa si presenta come la

scoperta di un tesoro e rappresenta un momento importante per il recupero della

memoria del territorio da parte dei cittadini. Situata presso l’antico asse viario

pressoché coincidente con quello attuale, è oggi costituita dai resti dell'abside e del

presbiterio. L’edificio di enorme importanza dal punto di vista archeologico,

architettonico e storico fu il luogo, dove secondo le più rilevanti fonti letterarie, tra

cui il Martirologio Geronimiano e la Passio Sanctae Sympherosae, fu deposto il

corpo della martire tiburtina.

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